Le frodi alle assicurazioni sono diventate un problema di difficile gestione, ed è fondamentale sviluppare azioni di contrasto contro questo fenomeno per rendere più trasparente il settore e per mantenere calmierate le tariffe delle polizze.
Come da tempo già noto, poi, ad essere pesantemente colpite sono le Regioni meridionali, dove da anni operano le maggiori organizzazioni “AD HOC” della criminalità interessata.
Una misura della portata del fenomeno la possiamo avere considerando l’incidenza del numero di sinistri ( e del relativo importo) con frode accertata sul totale di quelli denunciati, pubblicata dall’ISVAP[1] e riportata nella tabella di seguito proposta:
Tab.n 15: Analisi delle frodi RC auto in Italia nel 2008
Area Territoriale
|
% sinistri con frodi (numero)
|
%sinistri con frodi (valore)
|
Piemonte
|
0,96
|
1,02
|
Valle d'Aosta
|
0,25
|
0,24
|
Lombardia
|
0,85
|
0,99
|
Trentino Alto Adige
|
0,35
|
0,3
|
Veneto
|
0,71
|
0,84
|
Friuli Venezia Giulia
|
0,47
|
0,39
|
Liguria
|
1,59
|
1,62
|
Emilia Romagna
|
0,7
|
0,79
|
TOT Italia settentrionale
|
0,85
|
0,93
|
Toscana
|
1,18
|
1,02
|
Umbria
|
0,46
|
0,45
|
Marche
|
1,23
|
0,92
|
Lazio
|
1,66
|
1,58
|
TOT Italia centrale
|
1,38
|
1,24
|
Abruzzo
|
1,00
|
0,97
|
Molise
|
1,28
|
1,03
|
Campania
|
9,51
|
8,13
|
Puglia
|
5,49
|
5,18
|
Basilicata
|
1,93
|
1,89
|
Calabria
|
3,82
|
3,97
|
TOT Italia meridionale
|
6,30
|
5,62
|
Sicilia
|
2,91
|
2,93
|
Sardegna
|
0,81
|
0,75
|
Italia insulare
|
2,41
|
2,41
|
TOTALE ITALIA
|
2,31
|
2,24
|
Fonte: ISVAP - Indagine sul fenomeno della criminalità
nel settore assicurativo- Dati rilevati nel 2009
nel settore assicurativo- Dati rilevati nel 2009
Nel 2008 sono stati riscontrati 76.784 sinistri fraudolenti, pari al 2,31% di tutti quelli accaduti e denunciati nell’anno stesso, contro gli 83.305 accertati nel 2007 pari al 2,54% del totale.
Nella sola Italia Meridionale l’incidenza delle frodi è pari al 6,30%. La Campania è la regione con il valore più elevato che si attesta quasi intorno al 10%, a cui segue la Puglia con una presenza di fenomeni fraudolenti del 5,5%.
Scomponendo i dati per provincia, sono Caserta e Napoli le città con il più alto numero di frodi, la loro incidenza sul totale dei sinistri si attesta infatti al 12,22% e 11,41%.
Anche zone precedentemente ritenute “tranquille” quali Veneto, Emilia Romagna e Piemonte sono risultate coinvolte nel fenomeno, al pari delle aree metropolitane nelle quali, come è risaputo, la criminalità spicciola è diffusa. L’indagine ISVAP ha evidenziato infatti come siano proprio le città capoluogo di Provincia ad avere il maggior numero di reati collegati con le frodi.
I 76.784 sinistri connessi con reati compiuti a danno delle Compagnie Assicurative, comprendono non solo quelli oggetto di denuncia penale all’Autorità Giudiziaria nazionale, ma anche quelli non denunciati per mancanza di prove sufficienti in ordine ai quali vi erano, a giudizio degli organi periferici delle Imprese (Uffici di liquidazione Sinistri, Periti o Avvocati), validi sospetti di una truffa.
Secondo gli esperti del settore, peraltro, il fenomeno delle frodi assicurative e della incidenza della criminalità nelle stesse è ritenuto assai più esteso di quanto risulta dalle indagine svolte. Basti pensare che nella ricerca ISVAP sopra menzionata non sono compresi i danni di Rami come gli infortuni e la R.C .G., e quelli del Ramo Trasporti che è uno dei settori maggiormente interessati dal fenomeno criminoso dato l’alto numero di furti e di rapine dei T.I.R. e delle merci trasportate (soprattutto televisori, cellulari, medicinali e computer).
Le compagnie spesso vengono accusate di “impotenza e fatalismo” di fronte al fenomeno, ma le stesse hanno evidenziato che è difficile contrastarlo perché gli autori delle truffe non lasciano tracce evidenti. A tal fine sono state create apposite strutture anti-frode, presenti sia presso l’ANIA che nelle singole Compagnie.
Si tratta di “Servizi Aree Speciali”, aventi il compito di raccogliere informazioni ed individuare i sintomi delle situazioni di illegalità, confrontando i dati e operando a stretto contatto con la Magistratura.
Allo stesso tempo negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione della Magistratura e delle Forze dell’Ordine rispetto al fenomeno criminalità e, anche da parte del Governo, sono state messe a disposizione maggiori forze in tutto il territorio nazionale per contenere e contrastare le attività truffaldine.
Quello delle frodi è un fenomeno assai vasto, che interessa e coinvolge in pratica tutte le categorie sociali. Esse sono il frutto di speculazioni che alle volte sono giustificate dalla morale collettiva in quanto “ammortizzatori sociali”.
Risulta che l’85% delle persone coinvolte è costituito da soggetti insospettabili, ed il fenomeno sembra legato ad una diffusa carenza di cultura della legalità.
Ma a fianco a quelli che, nel capitolo precedente sono stati definiti comportamenti fraudolenti, c’è anche la criminalità organizzata che con i proventi delle frodi rafforza un serbatoio di denaro da utilizzare per il traffico di stupefacenti e per attività economiche anche legali.
Ci sono vere e proprie organizzazioni criminali che costruiscono sinistri mai avvenuti nella realtà o che introducono nel mercato tagliandi di assicurazione falsi, ma ci sono anche società fantasma costituite ad hoc per imbrogliare i cittadini e realizzare facili guadagni.
I paragrafi che seguono tratteranno nel dettaglio tali tipologie di truffe, quelle che sono senza ombra di dubbio attività criminali e che, come tali, devono essere perseguite con forza e debellate.
4.1 Polizze false
Il mercato delle polizze auto false è sempre più in espansione, anche a causa forse dei continui rincari che le compagnie assicurative impongono ai propri clienti, costringendoli in un certo senso ad adottare soluzioni diverse che spesso risultano essere illegali.
La clonazione delle polizze assicurative, è purtroppo un fenomeno in continua crescita, e tutt’ora sono molte le auto o le moto che circolano con assicurazioni false. Il ministro per lo sviluppo economico Paolo Romano ha affermato alla Camera che su 45 milioni di auto circolanti in Italia, almeno 3 milioni girano senza assicurazione o con i contrassegni falsificati[2] e i numeri sembrano destinati a crescere. L’associazione nazionale delle imprese di assicurazione (Ania) sostiene che il giro d’affari si quantifica in decine di milioni di euro. Le regioni maggiormente coinvolte nel fenomeno sono: Lombardia, Toscana, Liguria, Campania ed Emilia Romagna. L’allarme è stato lanciato dagli agenti di assicurazione, che si sono dovuti confrontare con montagne di documenti privi di valore. Le polizze fasulle sono praticamente identiche a quelle originali. È facile contraffare il talloncino che viene esposto sul parabrezza del veicolo: carta ed inchiostro non hanno alcuna particolarità. Basta solo riportare i dati: la targa dell’auto, i cavalli fiscali, la scadenza e un numero fasullo di polizza. In questo modo gli ignari clienti truffati versano i premi, anziché alle assicurazioni, nelle tasche dei truffatori, credendo di essere coperti.
A Dicembre 2010, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa AdnKronos[3], è stato arrestato dai Carabinieri della compagnia di Subiaco un finto agente assicurativo di 63 anni. Operava già dal 2008, e la tecnica era sempre la stessa: faceva credere ai malcapitati di essere titolare di una agenzia assicurativa online, tramite la quale riusciva a far stipulare contratti più vantaggiosi rispetto ai prezzi di mercato. In attesa della polizza definitiva, consegnava ai malcapitati dei documenti che avrebbero dovuto garantire la copertura assicurativa provvisoria al veicolo. Incassava la somma dovuta senza mai consegnare la documentazione definitiva, ed è inutile dire che la documentazione provvisoria fornita è risultata falsa ai diversi controlli effettuati. Ma questo è solo uno dei tanti truffatori scoperti e denunciati dalle forze dell’ordine.
Esistono pure i casi, e sono tantissimi, in cui il cliente è complice. Si tratta di quei soggetti che hanno alle spalle molti incidenti per cui assicurare regolarmente il veicolo diventa estremamente oneroso. Il talloncino falso diventa in questo caso la soluzione ottimale.
Ma per coloro che non vogliono rischiare troppo la soluzione è quella di presentarsi in un’agenzia di assicurazioni muniti di un attestato di rischio falso. Costa dai 100,00 ai 200,00 euro, e garantisce al nuovo cliente una polizza vera ma soprattutto a basso costo in quanto l’auto non risulta essere mai stata coinvolta in alcun sinistro.
E se il costo della polizza è troppo alto allora è conveniente ricorrere alle mini-polizze della durata di 5 giorni[4]. Ovviamente sono tutte false, ma secondo la Procura di Napoli che ha aperto il fascicolo d’inchiesta in tutta la provincia ne esistono centinaia di quelle conosciute come “polizze del fine settimana” o anche “polizze per le guardie”. Nell’inchiesta sono coinvolti finti assicuratori e agenzie che svolgono pratiche auto tutt’altro che trasparenti, automobilisti compiacenti ma anche molti onesti fin troppo ingenui. In base alle prime testimonianze è emerso che questi tagliandi servivano per eludere i controlli da parte delle autorità, ma chi li utilizzava sapeva di non poter accedere ad alcuna copertura da parte della compagnia di assicurazioni in caso di incidente.
I rischi di chi adotta una polizza falsa sono tantissimi, dalla multa di circa tremila euro, al ritiro della immediato patente, e chi causa un sinistro ed è in possesso di una falsa polizza, rischia di sicuro l’arresto.
4.2 Compagnie di assicurazione inesistenti
Il mercato del falso si espande a dismisura, e dalla creazione del tagliando falso si arriva addirittura alla scoperta di società di assicurazione fantasma create ad hoc per coprire altre attività illecite. Il fenomeno è stato denunciato più volte dall’Isvap, che nei soli ultimi mesi del 2011 ha segnalato 9 casi di contraffazione rispetto ai 13 segnalati nell’anno precedente.
Preoccupante è anche il fenomeno delle imprese estere che operano in Italia in base alla libera prestazione di servizi. Tali imprese sono infatti autorizzate in paesi periferici dell’Unione e utilizzano tali autorizzazioni per vendere le loro polizze molto convenienti perché a basso prezzo. Molto spesso però accade che al momento di pagare i sinistri queste imprese risultano essere insolventi, e ai diversi malcapitati non resta che rivolersi al Fondo Vittime della Strada per cercare di ottenere un risarcimento. E’ il caso[5] questo di EIG, compagnia maltese ma con azionisti tutti italiani, bloccata dall’ISVAP nell’Aprile del 2010 per una lunga lista di sinistri non pagati[6]. La stessa è stata inoltre coinvolta, insieme al altre società di brookers assicurativi tra cui la Britannica Nowosad ltd e le società romane Industria e Finanza spa ed Arteinvest spa, in un blitz che la procura ha chiamato operazione Malta partito il 14 dicembre del 2010 sulla scorta di una segnalazione anonima inviata all’istituto di vigilanza. Trenta milioni di euro incassati come premi assicurativi, centinaia di automobilisti truffati ancora in attesa di risarcimento, sei arresti in carcere e sei provvedimenti di arresti domiciliari, 12 persone coinvolte nell'inchiesta che colpisce un'associazione a delinquere operante in Italia e all'estero nel settore dell'abusivismo finanziario ed assicurativo. La procura della repubblica di Napoli ha chiesto ed ottenuto dal gip dodici ordinanze di custodia cautelare, frutto di oltre un anno di indagini svolte da pm Vincenzo Piscitelli e coordinate dal procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli.
Al centro dell'associazione Paolo e Vincenzo Viscione, padre e figlio, considerati factotum di un giro milionario di favori e danaro truffato ad ignari cittadini, grazie alle amicizia eccellenti: avvocati, commercialisti e notabili che i due intrattenevano. Danaro che, secondo il teorema accusatorio la "cricca” raccoglieva sul mercato finanziario e assicurativo "per distrarlo su altre iniziative economiche anche a vantaggio di interessi personali". Nell'ambito dell'operazione sono stati sequestrati 76 immobili oggetti di valore, quadri e partecipazioni societarie per un valore complessivo di 50 milioni di euro.
Una banda di professionisti senza scrupoli e un pugno di amici eccellenti. Avvocati e commercialisti erano abilissimi a costruire mega frodi fiscali grazie a società radicate a Malta e all’estero, soprattutto nel campo della assicurazioni auto. La stessa inchiesta[7] rischia di travolgere l’uomo più vicino al ministro Tremonti: il potente deputato Pdl Marco Milanese, di origini irpine, ma di formazione meneghina. Il parlamentare risulta indagato per oscuri scambi intrecciati con la banda delle società-scatole vuote. Avrebbe intascato tangenti e regali. L’ipotesi di reato è corruzione.
Ma di compagnie false ne esistono molte, e la fantasia dei falsari non ha limiti. La polizia milanese[8] ne ha rilevate alcune i cui nomi sono spesso simili alle compagnie esistenti ai quali è stata modificata qualche lettera o affiancata qualche altra indicazione tra le quali: Alians Assicurazione, Apal, Armoniosa. Astra Assicurazioni Generali, Europa Insurance, Europian Insurance Services, LodYgiana Assicurazioni, Nuova Assitalia, Omnipol Assicurazioni Italia, Royal Adriatica.
Il legislatore già nel 1969, con la L.990 art.19 (convertito con il codice delle assicurazioni negli articoli 283, 284, 286, 287) si era preoccupato di istituire il “Fondo di Garanzia per le vittime della strada” gestito dalla Consap ( Concessionaria servizi assicurativi pubblici – SpA) per far sì che il danneggiato da un sinistro stradale causato da veicolo non identificato ovvero privo di copertura assicurativa possa rivolgere richiesta di risarcimento danni all’Impresa designata dal Ministero dell’Industria. Tale tutela si è estesa anche ai veicoli assicurati presso compagnie che si trovino in stato di liquidazione coatta al momento del sinistro o successivamente ad esso. Il caso di sinistro causato da veicolo che circoli con documenti assicurativi falsi può rientrare tra quelli di cui alla lettera b dell’art. 283 del citato C.d.a. ( si tratta pur sempre di veicolo non coperto da assicurazione).
Nel 2010 il fondo ha chiuso il bilancio in rosso per 10 milioni di Euro[9], e la sola Campania assorbe il 40 per cento delle risorse messe a disposizione dal Fondo di garanzia vittime della strada per quanti incappino in un incidente con un veicolo non assicurato o non identificato. Inevitabilmente prima o poi tali costi finiranno per essere pagati dagli automobilisti stessi che vedranno aggiornata l’aliquota sulle polizze destinata al fondo.
4.3 I sinistri falsi e i loro costi
Non sempre è facile smascherare e denunciare un sinistro falso, perché anche se è evidente agli addetti ai lavori che ci si trova davanti ad una truffa, il sistema non gli consente di poter agire di conseguenza. Ma se nell’immediato far finta di niente sembra la soluzione più facile, alla lunga diventa sicuramente quella più dispendiosa per tutti.
4.3.1 Un falso costruito nei dettagli
Di seguito è rappresentato l’iter di un sinistro ben costruito, un esempio tipico che ben rappresenta il fenomeno oggetto di analisi in questo lavoro.
L’assicurato Guido Rossi[10] denuncia alla propria compagnia “Serena Assicurazioni” l’accadimento di un incidente stradale, attraverso la richiesta danni di un legale, la cui responsabilità è attribuita al conducente del veicolo assicurato con la compagnia “Libera Assicurazioni”. Tale denuncia è stata presentata sei mesi dopo l’accadimento dell’evento, dopo che Guido Rossi ha stipulato un nuovo contratto con la compagnia ”Cara Assicurazioni”.
Di seguito è riportato un prototipo di denuncia di sinistro[11] e la relativa documentazione medica allegata.
Imm. n.1 : Facsimile di richiesta di risarcimento danni
Dal modello di constatazione amichevole di incidente (CID) firmato da entrambi i conducenti, si evince la dinamica del sinistro. Nella fattispecie, come riportato nella richiesta di risarcimento danni, si tratta di una omessa precedenza in cui, oltre ad essere indicati i danni ai veicoli, sono state riportate le persone che hanno subito lesioni quali conducente e tre trasportate.
Il primo certificato medico, sopra riportato (imm. N.3), conferma la diagnosi del pronto soccorso (imm. N.2) e prescrive una terapia che il paziente dovrà seguire per 20 giorni.
Il secondo certificato medico (imm. N.4) aggiunge, alla terapia farmacologia precedentemente prescritta, ulteriori sedute di “correnti analgesiche” localizzate nella zona cervicale.
Il terzo certificato medico (imm. N.5) è quello in cui si dichiara guarito il paziente, e si stabilisce l’entità del danno subito in termini di Inabilità Temporanea Totale (ITT) e Inabilità Temporanea Parziale (ITP).
Si ipotizza allo stesso tempo la presenza di eventuali danni permanenti nell’ordine del 3%, la cui validità deve essere ovviamente certificata in sede medico-legale.
La ricevuta del centro fisioterapico certifica che Guido Rossi si è sottoposto alle sedute prescritte dal medico.
Per semplicità è stata sopra riportata la documentazione medica relativa al solo conducente, il sig Guido Rossi. Possiamo ipotizzare che nel fascicolo presentato alla compagnia, gli stessi certificati con il medesimo contenuto siano stati prodotti anche per ciascuno dei tre trasportati. Tale documentazione certifica i postumi invalidanti derivanti dall’urto subito, e le relative spese mediche sostenute per sedute di fisioterapia riabilitativa.
Ricevuta la denuncia, il liquidatore incarica il perito per l’accertamento dei danni sul veicolo, l’accertatore per la verifica della documentazione medica allegata, e il medico legale per l’espletamento delle visite mediche.
Il perito ha visionato il veicolo già riparato e, visto il tempo trascorso dall’incidente[12], non ha evidenziato tracce di riparazione sullo stesso.
La sua stima del danno è di circa € 615,00 non coerente con quanto dichiarato nella fattura del carrozziere allegata alla richiesta di risarcimento. Secondo quest’ultimo infatti, per riparare il veicolo sarebbero necessari circa € 2.500,00, molti più soldi di quanto il veicolo stesso vale (valore commerciale[13] € 1.200,00 riportato nella perizia riportata di seguito).
Il medico legale di compagnia visita le parti e riconosce ai pazienti la sola inabilità temporanea[14] espressa in giorni, pari a ITT 3 giorni e ITP 10 giorni. Non riconosce invece la presenza di postumi permanenti.
Quello sopra descritto è un esempio di sinistro costruito, e sono diversi gli elementi che fanno pensare si possa trattare di una truffa al fine di ottenere un risarcimento. Per esempio:
- l’assicurato che formula richiesta di risarcimento sei mesi dopo l’accadimento del sinistro e solo dopo aver cambiato compagnia, ha chiaramente intenzione di truffare la compagnia di assicurazioni che ha lasciato. Per legge avrebbe dovuto denunciare il sinistro nei tre giorni dall’accadimento;
- la dinamica dell’incidente non combacia con le lesioni subite. Può un urto alla portiera destra del veicolo aver causato lesioni a tutti e quattro gli occupanti della stessa entità e alle stesse parti del corpo?
La compagnia di assicurazioni può, in questa situazione con elementi se pur deboli, contestare il sinistro e inviarlo alle aree speciali. E’ anche vero però che senza evidenti prove che smentiscono la documentazione allegata andrebbe quasi sicuramente incontro ad un verdetto avverso in corso di causa. Il giudice di pace infatti la potrebbe condannare al pagamento del risarcimento e delle spese processuali, con un inevitabile aggravio di costi. La scelta di liquidarlo, riconoscendo il minimo possibile ai richiedenti, sembra essere quasi obbligata.
Ma quali ripercussioni ha un sinistro, come quello appena descritto, sul sistema in termini di costo?
4.3.2 Quanto costa un sinistro alle compagnie e al sistema
Per capire quanto costa un sinistro alle compagnie e l’impatto che questi costi hanno sull’intero sistema, prendiamo in considerazione il sinistro precedentemente citato analizzando prima gli eventi accaduti e, successivamente, aggiungendo ad essi quei comportamenti speculativi adottati al fine di far lievitare il risarcimento.
Il grafico che segue è una rappresentazione di ciò che accade con le relative analisi in termini di costo:
Per semplicità di calcolo abbiamo ipotizzato che sul veicolo che ha tamponato ci fosse solo il conducente, e che al contrario sul veicolo che è stato tamponato oltre al conducente si fossero altre tre persone. Siamo riusciti così a rappresentare la situazione classica in base alla quale in ogni incidente, oltre ai conducenti, ci sono in media 3 persone che dichiarano di subire lesioni.
I comportamenti speculativi a cui si fa riferimento in questo caso sono i seguenti:
a) In fase di denuncia di sinistro l’assicurato Guido Rossi non presenta personalmente alla propria compagnia la denuncia, ma si rivolge ad un legale, l’avv. Mario Bianchi. Con il risarcimento diretto[15] il costo del legale non è più pagato dalla compagnia, almeno non formalmente[16], ma è comunque un costo in più che il sistema sostiene e la sua presenza quasi sempre rende più complicato nel processo liquidativo pervenire ad una transazione;
b) In ogni sinistro, anche in quelli dove l’urto è stato lieve, ormai è consuetudine denunciare lesioni alle persone coinvolte, conducente e anche trasportati. L’iter medico è stato abbondantemente descritto nel paragrafo precedente e si ripete indipendentemente dalla gravità del danno al veicolo.
La presenza delle lesioni personali in fase di accertamento e valutazione del danno necessita l’intervento del medico di compagnia il cui onorario per ogni visita ammonta a circa € 70,00. In base alla documentazione allegata alla denuncia le lesioni riportate non sono mai piccole, ed oltre a provocare inabilità temporanee riportano sempre anche inabilità permanenti[17].
Il medico che redige tali certificati sa come funziona il gioco tra le parti, riferisce una patologia grave che il medico della compagnia confuterà ridimensionando di molto i postumi accertati. Sarà compito del liquidatore cercare in fase di trattativa un accordo che accontenti le parti in causa.
Nel caso specifico, vista anche l’esiguità del danno al veicolo, è stato accertato che per ogni persona non ci fosse alcun danno permanente riconoscendo solo i giorni di inabilità temporanea dovuti ad un qualsiasi urto. E stato riconosciuto il danno minore possibile a ciascuno di essi (€ 400,00 per le Inabilità Temporanee) , ma la sola presenza delle lesioni ha fatto aumentare i costi di € 1.600,00 circa, a cui si aggiungono le 200 € riconosciute all’avvocato se pur non dovute[18];
Riepilogando, i costi della fase di offerta e pagamento del danno sono così determinati:
Riepilogando, i costi della fase di offerta e pagamento del danno sono così determinati:
- costo danni al veicolo, come da perizia à € 615,00
- costo lesioni ( € 400,00 per ognuna
delle 4 persone coinvolte) à € 1.600,00
delle 4 persone coinvolte) à € 1.600,00
TOTALE OFFERTO à € 2.415,00
c) Quando l’avidità dei richiedenti e del legale è elevata, e non è raro che succeda, l’accordo non si riesce a raggiungere in fase di trattazione e, incassati i soldi offerti dalla compagnia, il legale ricorre al giudice di pace per la differenza che ritiene debba essere riconosciuta a lui e ai propri clienti.
Nel capitolo precedente è stato descritto anche l’iter giudiziario, e sull’orientamento ormai tacito che “un punto di invalidità non si nega mai a nessuno” il giudice di pace finisce per sentenziare riconoscendo a ciascun richiedente € 700,00 oltre quello che hanno già percepito. A questo va aggiunto il costo delle eventuali CTU richieste dal giudice (per semplicità ipotizziamo il minimo tariffario, pari a 300,00 € per ogni persona coinvolta), gli onorari dell’avvocato di controparte (€ 700,00 per posizione) e quelli dell’avvocato di compagnia (per ipotesi pari a € 700,00). La quota residua di €200,00 è stata attribuita ai costi del sistema giudiziario.
I costi della causa e della relativa sentenza che ha condannato la compagnia al pagamento sono così determinati:
- costo ulteriore per le lesioni ( € 700,00
per ognuna delle 4 persone coinvolte) à € 2.800,00
- CTU medica richiesta dal giudice (€ 300,00
per ognuna delle 4 persone visitate ) à € 1.200,00
- Onorari avvocato di controparte
(€ 700,00 per posizione * 4) à € 2.800,00
- Onorari avvocato di compagnia à € 700,00
COSTO TOTALE DEL RICORSO IN CAUSA à € 7.700,00
Se ai costi del sinistro dopo la causa aggiungiamo quanto già offerto in fase di trattazione, vediamo come il costo totale di questo sinistro ammonta a € 10.465,00.
Di conseguenza possiamo quantificare il costo della speculazione, calcolato come differenza tra il costo reale del sinistro e il costo finale dello stesso dopo la causa. Esso è elevatissimo e ammonta a circa €9.750,00, prova che la speculazione fa costare un sinistro 14 volte in più rispetto al suo costo reale. (vedi graf. N.4)
Questo dispendio di risorse che le compagnie pagano in prima persona ricade necessariamente sull’intero sistema colpendo il consumatore finale che vedrà crescere a dismisura il prezzo della propria polizza. Per questo è corretto dire che il malcostume di pochi viene pagato da tutti, anche da quei cittadini onesti che inevitabilmente finiscono per essere vittime di questo sistema che non punisce i disonesti e penalizza tutti allo stesso modo. Ma cosa è stato fatto fino ad ora in Italia e altrove per contrastare tale fenomeno?
4.4 Come contrastano le frodi in Francia, Germania e Regno Unito
L’istituzione di nuove banche dati antifrode e la possibilità di rendere utilizzabili quelle esistenti ha dimostrato, in tutti i paesi europei che si sono dotati di tali strumenti, di avere un impatto determinante nella lotta alle truffe sia per il settore R.C.Auto che per gli altri Rami.
In Francia l’attività di contrasto alle frodi assicurative è effettuata non soltanto dalle pubbliche autorità ma anche da strutture private. Generalmente le Compagnie di assicurazione hanno un loro ufficio antifrode, ma esiste un organismo che combatte la frode per conto del mercato assicurativo (ALFA) e che, a sua volta, si avvale anche dei servizi di altre due associazioni (AGIRA e ARGOS).
L’ALFA è un associazione privata senza scopo di lucro che ha la missione di contrastare le frodi in tutti i Rami assicurativi. Essa è partecipata dalle imprese di assicurazioni presenti sul mercato francese, le quali sostengono i costi relativi alla sua attività con un contributo annuale.
In particolare l’ALFA:
- gestisce un database per lo scambio di informazioni fra le imprese di assicurazioni su possibili sinistri sospetti;
- gestisce un sistema di contatto diretto fra Imprese e Forze dell’Ordine su casi sospetti;
- predispone e pubblica documentazione tecnica e statistica;
- pubblica un bollettino che illustra i casi di frode;
- gestisce un annuario di investigatori antifrode assicurativa certificati;
- fornisce assistenza giuridica alle imprese.
Tra gli strumenti operativi di cui ALFA si avvale vi è il FEI, un database per lo scambio di informazioni, alimentato dalle imprese associate e consultabile dalle stesse, il quale contiene segnalazioni su assicurati di cui vi è un fondato sospetto che siano coinvolti in operazioni fraudolente. Le informazioni contenute riguardano sia i dati personali del soggetto, sia gli estremi della sua copertura assicurativa (tipologia di sinistro, tipologia di contratto assicurativo, numero identificativo, oggetto assicurato, ecc…). E’ l’impresa che ha rilevato il caso fraudolento ad inviare un file ad ALFA, che, dopo aver effettuato dovuti controlli, può inserirlo nel database.
Anche in Germania l’attività antifrode è effettuata da autorità pubbliche e organismi privati. Le compagnie hanno uffici antifrode interni ed esiste allo stesso modo un organismo antifrode nell’ambito dell’Associazione Nazionale degli Assicuratori tedeschi (GDV).
All’interno dell’associazione degli assicuratori (GDV), è operativo un dipartimento per il controllo dei crimini legati al riciclaggio del denaro nonché quelli connessi alle frodi in assicurazione. Il dipartimento ha due compiti principali:
- gestire un database relativo al crimine a alla frode assicurativa;
- diffondere obiettivi di prevenzione e cultura antifrode (nel personale delle imprese di assicurazione e della Polizia).
Il principale strumento operativo di cui il dipartimento si avvale è UNIWAGNIS, database che consente alle imprese di mettersi in contatto e di scambiarsi informazioni rilevanti su assicurazioni e attività fraudolente ad esse collegate.
Riguarda persone e veicoli, rubati o danneggiati, e può essere utilizzato dalle imprese in diversi modi: è possibile, ad esempio, effettuare un incrocio sistematico di qualunque transazione nonché controllare qualunque caso di sospetta frode. Il database ha una logica partecipativa in quanto possono accedervi solo coloro che lo alimentano. Il sistema è conforme alla legge tedesca sulla data protection e mantiene le informazioni per cinque anni. Esso è utilizzato soprattutto per l’assicurazione R.C.Auto. ed è in grado di segnalare i casi di sospetta frode.
Nel Regno Unito la prima linea di investigazioni sulle frodi viene svolta dalle singole compagnie ma vi sono anche organismi specializzati che, nell’interesse dell’intero mercato assicurativo, sono dedicati alla lotta contro le frodi e al supporto dell’attività delle singole imprese.
Il GIAFC (General Insurance anti-fraud committee) è un comitato costituito all’interno dell’Association of British Insurers (ABI). Ogni anno sviluppa programmi per coordinare l’attività delle imprese finalizzati a combattere le frodi assicurative.
Fra i suoi obiettivi ci sono:
- accrescere la capacità di investigazione dell’industria assicurativa attraverso il miglioramento dello scambio di informazioni nel mercato;
- valutare l’esposizione alla frode assicurativa e accertare la natura del relativo rischio;
- effettuare un benchmarking per chiarire come l’industria assicurativa stia gestendo il rischio di frode.
Il Comitato inoltre è impegnato in altri compiti specifici, ad esempio sostenere iniziative normative che hanno impatto sulla frode assicurativa e migliorare il dialogo con gruppi chiave di stakeholder (quali Forze dell’ordine, fornitori di beni e di servizi) e con l’Ente pubblico regolatore del mercato.
L’Insurance Fraud Bureau (IFB) è un organismo privato che ha il compito di combattere la frode assicurativa. E’ guidato da un Operational Steering Group composto da dirigenti provenienti da alcune compagnie e dall’associazione degli assicuratori (ABI). L’IFB analizza a campione le polizze e i sinistri delle imprese partecipanti, allo scopo di identificare punti di debolezza e attività sospette. In particolare, coordina e supporta indagini a favore di assicuratori colpiti da sinistri fraudolenti, con l’obiettivo di recuperare pagamenti non dovuti e di assicurare i responsabili alla giustizia.
Tra gli strumenti operativi di cui si avvale l’IFB va segnalata la “Chat line”, una linea telefonica riservata e gratuita alla quale chiunque possegga informazioni su sospette frodi può chiamare. La persona che risponde alle chiamate è in grado di accedere a diversi database per verificare le informazioni ricevute, e qualora emergano elementi utili, ne riferisce all’assicuratore interessato.
4.5 Come si contrastano le frodi in Italia
In Italia, a differenza degli altri paesi sopra citati, non esiste ancora un organismo pubblico che si occupa esclusivamente di frodi assicurative. Le singole compagnie si sono dotate di un ufficio interno, l’Antifrode, che gestisce esclusivamente quei sinistri segnalati dagli uffici periferici in quanto sospetti. Compito di questo ufficio è quello di segnalare all’autorità giudiziaria questi sinistri, e seguire il loro iter in corso di causa.
Per quanto riguarda gli archivi utili a fronteggiare il fenomeno delle frodi disponiamo di un Casellario Centrale Infortuni, un organismo che raccoglie e conserva informazioni relative ai casi di infortunio e malattia professionali e non, che comportino l'invalidità permanente o la morte. Questa banca dati, che fa capo all’Inail, è particolarmente utile se si incrociano i suoi dati con quelli provenienti da altri enti pubblici e dalle forze dell’ordine.
Il sistema informativo del Casellario è oggi integrato dalle informazioni sugli incidenti stradali denunciati alle compagnie assicuratrici che, prima di liquidare i risarcimenti conseguenti, possono così conoscere se le stesse lesioni sono già state indennizzate da altri Istituti. L'Ania ha messo a disposizione per questo i propri sistemi informatici e si è fatta carico di convogliare tutte le informazioni relative ai sinistri stradali coperti dalla garanzia Rc auto, trasmettendoli mensilmente al Casellario Centrale con un unico flusso informativo.
La funzione antifrode del Casellario Centrale Infortuni è stata ribadita anche nei suoi obiettivi strategici che evidenziano la necessità di ricercare sinergie operative con Isvap e con Anagrafe Tributarie per un miglioramento qualitativo e quantitativo dei dati raccolti.
4.5.1 Nuove disposizioni in materia di antifrode
E’ approdato alla Camera, ma è ancora in discussione, un provvedimento[19] per istituire l’Agenzia Antifrode, con il compito di rafforzare la prevenzione ed il contrasto dei comportamenti fraudolenti nel settore assicurativo e di promuovere l'esercizio delle relative azioni penali. Tale organo, istituito presso l’Isvap, si potrà avvalere di personale dell’Autorità di vigilanza oltre che di membri di polizia carabinieri e guardia di finanza. Ci saranno inoltre due rappresentanti ciascuno per Isvap, Ania e ministero per lo sviluppo Economico, dell’Economia, dell’Interno e della Giustizia.
Questo istituto non pare sia come lo vorrebbe l’Ania, il cui presidente[20] ha già fatto notare in un’audizione al Senato che così come è intesa, l’Agenzia Antifrode finisce per essere un mero strumento amministrativo.
La proposta di legge originale prevedeva al contrario che l’Agenzia Antifrode fosse un organo dotato di autonomia patrimoniale e gestionale, e che dovesse avere compiti di polizia giudiziaria allo scopo di operare in maniera incisiva sul territorio. Per questo avrebbe dovuto avere una struttura operativa composta da personale specializzato nelle investigazioni, allo scopo di contenere e col tempo eliminare truffe e comportamenti criminali ai danni delle compagnie di assicurazione.
Ma la vera novità del provvedimento dovrebbe essere l’istituzione di un centro di elaborazione dati per l'inserimento e l'analisi di informazioni connesse al fenomeno delle truffe assicurative, che possa accedere alle banche dati di organismi, enti o istituzioni operanti in materie analoghe. In particolare ci si riferisce alle banche dati dell'ISVAP, del Casellario Centrale Infortuni presso l'INAIL, della Motorizzazione civile e dell'ACI, nonché alle banche dati dei settori assicurativo, creditizio e finanziario. In base a convenzioni stipulate con i gestori delle predette banche dati, si agirà secondo il principio di collaborazione reciproca.
Tale attività sarà finanziata dalle compagnie di assicurazioni con un contributo proporzionale calcolato sulla raccolta premi dell’anno precedente (tale contributo è stimato nella misura dello 0,03 per mille dei premi incassati annualmente).
Attualmente però l’unica banca dati Sinistri per l’assicurazione obbligatoria R.C. auto esistente è quella dell’Isvap[21], che con un provvedimento ne ha aggiornato le funzionalità al fine di renderla più utile nel contrastare le frodi assicurative.
Le principali novità con esso introdotte riguardano la ridefinizione delle modalità e dei termini di comunicazione dei dati. In particolare:
- l’obbligo di invio dei dati è stato circoscritto esclusivamente per i sinistri gestiti (RCA tradizionali e Card Gest);
- sono stati ridotti i termini per l’invio delle informazioni da 30 giorni a 20 giorni dalla data di denuncia del sinistro o della richiesta di risarcimento.
Per consentire la corretta alimentazione della Banca dati stessa è necessario acquisire, durante le fasi di gestione del sinistro, le ulteriori informazioni relative a:
- carrozzieri se intervenuti;
- pronto soccorso;
- natura delle lesioni.
Attraverso l'inserimento nel sistema di una o più chiavi di ricerca utilizzabili anche contestualmente, è possibile ottenere, in modalità on line (con immediata visualizzazione delle informazioni) oppure batch (con trasferimento di file), il numero dei sinistri nei quali risultino coinvolti il nominativo (identificato dal codice fiscale o dalla partita IVA) o la targa del veicolo per i quali è stata effettuata l'interrogazione.
Naturalmente, la presenza di più parametri di significatività dovrebbe indurre l'utilizzatore a segnalare il sinistro, o i sinistri, all'autorità giudiziaria competente, al fine di permettere a quest'ultima di procedere con gli opportuni accertamenti.
Naturalmente, la presenza di più parametri di significatività dovrebbe indurre l'utilizzatore a segnalare il sinistro, o i sinistri, all'autorità giudiziaria competente, al fine di permettere a quest'ultima di procedere con gli opportuni accertamenti.
L’Isvap auspica che le compagnie comprendano fino in fondo l’utilità di tale strumento e comincino pertanto ad aggiornarlo in maniera completa ed efficiente, ma molto ancora deve essere fatto in proposito.
[1] Servizio Studi Isvap – Lettera circolare “Rilevazione annuale del contenzioso R.C. Auto: risultanze delle elaborazioni per l’esercizio 2008.
[2] Solo 42 milioni di veicoli su 45 sono in regola con il contrassegno assicurativo obbligatorio. Questo preoccupante fenomeno emerge dai dati esposti alla Camera dal ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani. Non si tratta di una stima, ma di un dato reale che è stato possibile ottenere confrontando le banche dati dell’Aci (automobile club d’Italia) e dell’Ania (Associazione nazionale imprese assicuratrici). (Dato presentato alla camera il 2 febbraio 2011)
[3] Per ulteriori approfondimenti consultare l’articolo in versione integrale in appendice, Art n.27.
[4] Il mattino di Napoli – 7.04.2011: Mini-polizze da 5 giorni: scatta l’inchiesta, Pag 37 – In appendice copia integrale dell’articolo n. 25
[5] Il Mattino – Napoli : 15 Maggio 2010: “Imbriglio polizze, scoperta la cricca delle assicurazioni”, Pag. 34. – In appendice copia integrale dell’articolo n.26
[6] Provvedimento ISVAP n.2798 del 26/04/2010:
” VISTE le lettere di MFSA – Malta Financial Services Authority – in data 20 dicembre 2007 e 13 febbraio 2008 con le quali l’Autorita' maltese ha comunicato l’intenzione della societa' European Insurance Group LTD (nel seguito EIG LTD) di operare in Italia in regime di libera prestazione di servizi nei rami danni: 1. infortuni, 3. corpi di veicoli terrestri, 14.credito, 15. cauzione e 10. responsabilita' civile autoveicoli e le lettere di presa d’atto dell’ISVAP in data 18 gennaio e 6 giugno 2008;
VISTI i verbali parziali degli accertamenti ispettivi avviati in data 29 marzo 2010 presso la sede secondaria in Roma di Nowosad Insurance e Financial Services Ltd, intermediario di EIG LTD, dai quali sono emerse gravi irregolarita' nella gestione delle rimesse finanziarie afferenti i premi assicurativi incassati per conto dell’impresa ed irregolarita' nella registrazione dei contratti;
VISTI i verbali parziali degli accertamenti ispettivi avviati nella stessa data del 29 marzo 2010 presso il Rappresentante fiscale di EIG LTD, avv. Antonio Resciniti, dai quali e' risultato il mancato rispetto dei termini di aggiornamento del registro dei contratti e dei termini di versamento delle imposte sui premi;
VISTE le comunicazioni di contraenti ed assicurati dalle quali e' risultato che la societa' EIG LTD non ha provveduto alla liquidazione di un rilevante numero di sinistri e che sussistono difficolta' nell’emissione delle sostituzioni di polizze;
VISTI i verbali parziali degli accertamenti ispettivi avviati nella stessa data del 29 marzo 2010 presso il Rappresentante fiscale di EIG LTD, avv. Antonio Resciniti, dai quali e' risultato il mancato rispetto dei termini di aggiornamento del registro dei contratti e dei termini di versamento delle imposte sui premi;
VISTE le comunicazioni di contraenti ed assicurati dalle quali e' risultato che la societa' EIG LTD non ha provveduto alla liquidazione di un rilevante numero di sinistri e che sussistono difficolta' nell’emissione delle sostituzioni di polizze;
VISTA la comunicazione dell’UCI – Ufficio Centrale Italiano – con la quale e' stato segnalato che EIG LTD non ha provveduto a comunicare alla banca dati del Centro di informazione italiano le informazioni relative alle garanzie assicurative r.c. auto emesse nel territorio della Repubblica;
RILEVATA l’inosservanza delle regole in materia di tutela della trasparenza dei premi e delle condizioni di contratto nell’assicurazione obbligatoria per i veicoli a motore in relazione al contenuto dei preventivi gratuiti personalizzati rilasciati sul sito internet di EIG LTD nonche' in materia di nota informativa nei contratti di assicurazione danni;
ACCERTATO che EIG LTD ha svolto l’attivita' assicurativa esclusivamente nel territorio della Repubblica italiana adottando un modello organizzativo proprio dell’attivita' in liberta' di stabilimento, in assenza della relativa abilitazione;
CONSIDERATO che i fatti descritti integrano i presupposti di cui all’art. 193 del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, in quanto pregiudicano gli interessi generali degli assicurati e degli aventi diritto alle prestazioni assicurative e che sussiste, per le irregolarita' indicate, l’urgenza di intervenire al fine di impedire tale pregiudizio; Dispone ai sensi dell’articolo 193, comma 4 del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, nei confronti di European Insurance Group LTD con sede in Malta, Office 18/A, EuropaCenter, John Lopez Street, Floriana, il divieto di stipulare nuovi contratti nel territorio della Repubblica italiana, con gli effetti di cui all’articolo 167 del medesimo decreto legislativo”
[7] La Repubblica : 15 Dicembre 2010, Pag. 17: Inchiesta sulle frodi assicurative indagato il consigliere di Tremonti. In appendice copia integrale dell’articolo, Art.24.
[8] Quattroruote Milano – Mensile di Gennaio 2011 “Ecco le compagnie che non esistono”
[9] Nel 2010 il fondo ha incassato 390 milioni di Euro , il 2,5% sulle polizze RC Auto.
[10] I nomi delle persone coinvolte nel sinistro descritto come anche le compagnie di assicurazione o altri operatori citati non esistono, sono stati inventati per far comprendere meglio al lettore l’evento riportato.
[11] Il documento inserito è un facsimile di una denuncia di sinistro, contenente tutti gli elementi richiesti nella circostanza. Il documento è stato interamente riprodotto per essere inserito in questo lavoro, eliminando tutti quei riferimenti personali che possono far risalire ad un documento specifico o ad eventuali persone in esso coinvolte per motivi di riservatezza e di privacy. Lo stesso vale per la documentazione medica e peritale di seguito riportata.
[12] Il sinistro, come già dichiarato nelle pagine precedenti, è stato denunciato alla compagnia sei mesi dopo il suo accadimento.
[13] Il valore commerciale di un veicolo è dato dalla media dei mercuriali Eurotax, e rappresenta mediamente il valore di un veicolo in base a determinate caratteristiche quali: marca/modello/versione, anzianità, chilometri percorsi, equipaggiamenti di cui è dotato.
[14] L’inabilità temporanea è identificata in :
-ITT: inabilità temporanea totale in cui il paziente è riconosciuto totalmente inabile ad eseguire alcuna attività;
-ITP:inabilità temporanea parziale in cui il paziente è riconosciuto solo parzialmente inabile in misura stabilita da una percentuale che va dal 50 al 25;
-ITP:inabilità temporanea parziale in cui il paziente è riconosciuto solo parzialmente inabile in misura stabilita da una percentuale che va dal 50 al 25;
[15] Il Risarcimento diretto è previsto nel Nuovo Codice delle Assicurazioni, previsto dal Decreto Legge n.209 del 7/0972005 . Per un maggiore approfondimento della normativa si rimanda alla pagina 30 di questo documento.
[16] Con l’entrata in vigore del Risarcimento diretto, le intenzioni del legislatore erano quelle di eliminare la figura del legale rappresentante dell’assicurato, e i suoi relativi costi, facendo sì che fosse l’assicurato stesso a rivolgersi alla propria compagnia. Di fatto, soprattutto in alcune zone d’Italia, tale prassi non è stata eliminata con il risultato che il liquidatore è costretto a prevedere in qualche modo nel risarcimento anche i costi del legale se vuole portare a buon fine la trattazione. Ciò che prima era un costo evidente e quantificabile, con la nuova legge è diventato una variabile nascosta che ha comunque il suo peso.
[17] Per la definizione di Inabilità temporanee e permanenti si rimanda alla nota 74.
[18] …Vedi nota 76
[19] Proposta n. 3960, presentata alla Camera dei Deputati il 31/12/2010 dal Ministro Giuseppe Galati.
[20] Audizione al Senato del presidente Ania Paolo Garonna avvenuta il 13 Aprile 2011.
[21] Regolamento recante la disciplina della banca dati sinistri di cui all’articolo 135 del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 – codice delle assicurazioni private. Modificato e integrato dal provvedimento ISVAP del 21 giugno 2010 N. 2808. Le disposizioni di cui agli articoli 6, comma 2, 7, 8, commi 2 e 3, 12, 13 e 17 entrati in vigore il 1° gennaio 2011.